Gravidanza e post partum

Laura Trestianu e Velia Bianchi Ranci

 

La Gravidanza

Molto tempo prima della gravidanza ogni donna comincia a fantasticare sul bambino che un giorno potrà nascere. Il processo mentale di preparazione alla maternità ha origini sin dall’infanzia (giocare a fare “la mamma”) e procede, in modo più o meno consapevole, fino al momento della gravidanza.

La gravidanza provoca nella donna importanti trasformazioni …

  • Il corpo che si modifica risveglia vissuti arcaici riguardanti il senso di sé, che nasce e si sviluppa a partire dalle sensazioni corporee fin dai primi mesi di vita;
  • La mente è sollecitata ad elaborare in modo nuovo i legami con i genitori. La donna non è più infatti solo figlia, ma sta per diventare a sua volta madre. Si chiede che madre vorrebbe essere e ripensa a sua madre e ad alcuni esempi di donne madri che ha incontrato nella sua vita. Fa fantasie su di sé come futura madre, sul suo futuro bambino, sul partner come futuro padre e sulla loro futura relazione triadica. Molte fantasie sono comuni alle future mamme (ad es. fantasticare un bambino bello, sano, intelligente e nello stesso tempo avere anche paura che nasca malato, debole o brutto) ma altre sono influenzate dalla storia personale di ogni donna (ad es. paura che il figlio diventi come un parente che la donna sente avere difetti a lei non graditi; paura che il compagno sarà un padre poco presente così com’è stato il padre della donna ecc.)

Anche il futuro padre si trova coinvolto in un processo trasformativo per molti aspetti simile a quello della donna.

Le difficoltà della futura madre, del futuro padre o di entrambi i membri della coppia possono essere influenzate da eventi durante la gravidanza (lutto, rischio di aborto, problematiche mediche di vario tipo ecc.) ma anche dalla loro storia personale. Spesso si riesce a superare questi momenti di difficoltà con le proprie risorse e l’aiuto delle persone vicine, altre volte si sente di non farcela da soli. In questo caso ci si può rivolgere allo psicoterapeuta che aiuta uno o se necessario entrambi i membri della coppia a superare questo momento di crisi. È un momento di grande cambiamento, in cui è possibile che anche pochi incontri siano sufficienti a recuperare risorse e sbloccare il momento di “empasse”.

 

Il post partum  

Il ritorno a casa dopo il parto è un momento molto delicato. E’ infatti esperienza comune che la madre si senta spaesata e tema di non essere in grado di nutrire e accudire il suo bambino che sente così indifeso e dipendente da lei. Ci vuole un po’ di tempo perché la madre possa conoscere il bambino, il suo modo di esprimere i suoi bisogni e le sue richieste. Molte neomamme pensano che i loro dubbi dipendano dal loro “non essere capaci”, invece sono comuni e più che comprensibili. In questo primissimo periodo (primi mesi), pertanto, la madre ha bisogno a sua volta di tutto il sostegno del partner o di altro adulto affettivamente vicino, per esempio la madre, che se presente con il suo supporto e il suo aiuto le permetterà di dedicarsi al bambino con maggiore tranquillità.

In molte donne sopraggiunge una depressione post partum (fatica a tollerare la dipendenza del bambino da lei, difficoltà a tollerare i cambiamenti che la nascita di un figlio comporta, senso di estraneità nei confronti del bambino ecc.). I segnali della presenza di una depressione post partum si riflettono nel bambino, che può manifestare irritabilità, problemi del sonno, difficoltà a mangiare; nei genitori che provano rabbia verso il bambino, profonda insicurezza e senso di non essere capaci.

In questo periodo possono essere sufficienti anche pochi colloqui con uno psicoterapeuta per ritrovare le proprie risorse, scoprire/riscoprire le proprie capacità e la fiducia in se stessi.